Lasciato il kibbutz, tempo due ore e mi sembra di essere dall`altra parte del mondo: entro in un `villaggio` arabo (12 mila abitanti), attraversando una squallida periferia, dove i fichi d`india, che corrono come guardrail lungo gli stradoni che conducono alla citta`, da anni intercettano e conservano tra i loro spini l`immondizia lanciata dalle auto in corsa: barattoli, bottiglie, lattine, sacchetti di plastica... e qualunque altra cosa possa dare l`idea di sporcizia.
Sfrecciano camion a velocita` folli; gli arabi, sulle loro auto scassate, sembrano piu` occupati a suonare continuamente il clacson senza motivo che non a tenere le mani sul volante e i piedi sul freno. Un camionista mi fa un urlo dal finestrino, due ragazzi rischiano di schiantarsi con le ruote sul marciapiede di cemento pur di tentare di darmi uno scappellotto al cappello.
Al prossimo mi riparte la bambola razzista, giuro...
Non c`è il prossimo per fortuna.
Appena abbandono le stradone infernali della periferia per entrare nel villaggio il clima cambia: bambini e ragazzi smettono di giocare a calcio tra alberi e immondizia e mi si avvicinano sorridendo: vogliono che gli faccia una foto.
Mi addentro ancora tra le casette basse, molto povere, distribuite su un fitto saliscendi collinare; la gente mi guarda con curiosità e io mi cairico: ``Salaam alaykum!``
A sentire il saluto arabo questi arabi si illuminano, e mi rispondono ``Alayukum as`salaam`` con un sorriso a 32 denti. Allora mi gioco l`asso: ``italiano!``
``Ah, italiano! Welcome! Welcome italia! Fuck you America! Fuck you U.S.A.! Fuck you Israel! Free Palestina! Welcome!``
Che volete che gli risponda, a questa grande famiglia, donne, bambini, uomini anziani... che mi guardano con aria allegra e finalmente accogliente?
``Yes, fuck you America"! Free Palestina!``
Non vorrete mica che intavoli una conferenza sulla storia del conflitto arabo-israeliano e li illumini sulle responsabilita` reciproche? Sono le prime persone che si mostrano gentili e ospitali con me oggi, dovro`pur concedergli un genuino fuck you America, no?!
Da questo momento in poi tutti quelli che incontro mi danno da dire, mi vogliono aiutare a tutti i costi, mi vogliono accompagnare in macchina o in motorino alla mia destinazione (una scuola cristina dove dovrei chiedere ospitalita` per stanotte), vogliono farsi fotografare, fotografare me stesso pensando che mi faccia piacere.
Sono ormai nel centro di questa citta`moderna, piuttosto brutta, tutto cemento. Ma devo dire che con questa umanita` varia, chiassosa, sorridente e urlante, l`aspetto estetico della citta` sparisce e diventa tutto uno starci dentro, in un modo coinvolgente.
Un sacco di bambini e ragazzi vanno su cavalli, cavallini, asini, portati senza sella.
Faccio decine di foto, ogni due metri mi fermo a parlare con qualcuno, di qualunque eta`.
Ok, non arrivero` mai alla scuola, di questo passo, mi dico. Anzi, se e` per questo mi sono anche perso!
Fermo un uomo che e` uguale a Mastroianni. E attacco:```La pace sia con te. Sono italiano...!``
``Italiano!?!``
Mastroianni comincia a parlare e non si interrompe per 2 minuti: si chiama Mohammed, è avvocato, ha stuidiato legge a Cagliari, ha vissuto in Italia 7 anni, ama l`Italia (e parla un italiano perfetto), è musulmano non praticante, ha 48 anni, una moglie, 5 figlie, un sacco di fratelli e cugini...
Insomma, dopo 5 minuti sono dentro il studio studio, lui sta chuiamando moglie e amici per organizzare la mia ospitalita` in casa sua e una degna serata all`araba. La cena? A base di costarelle e spiedini di maiale. Si si, maiale.
Mohammed e i suoi amici sono tutti comunisti, convintamente laici, si considerano israeliani e non cambierebbero mai paese, vogliono cambiare le cose politicamente, da dentro. Alcuni di loro scrivono nel giornale del partito comunista israeliano, hanno un associazione culturale per lo scambio tra culture... Potrei scrivere un libro su Mohammed, la sua meravigliosa famiglia e i suoi incredibili amici!
A casa mi trattano come un principe. Afnan, sua moglie, è musulmana praticante; le 5 figlie, dai 4 ai 15 anni, sono tutte insieme l`ottava meraviglia del mondo: la bellezza, la dolcezza, l`intelligenza e la curiosità dello sguardo...
Mohammed racconta a tutti del nostro incredibile incontro e intanto mi fa altre domande; dopo un`oretta che ci siamo incontrati so tutto di lui, sa tutto di me, mi sembra che ci conosciamo da mesi.
Via, dopo la doccia si riparte: io e Mohammed andiamo a mangiare da Orsan. Questo si` che è un personaggio incredibile, dovete credermi. Fa il custode in una segheria di perferia: ovunque cataste di legno, lamiere, macchinari, a coprire un`area enorme.
Tra alcune di queste lamiere, coperte di teli, veli, addossate di materiali, in un guiazzabuglio incredibile, c`è la sua `abitazione`. E` li` che mettiamo su un barbeque e il maiale gia` e` pronto.
Anche Orsan ha lavorato in Italia. Anzi ci ha vissuto 27 anni, si e` fatto una famiglia (e ora vive a meta` tra qui e li`), e ha rifatto i rubinetti degli alberghi di mezza Italia.
Parte il revival filo-italiano della loro giovinezza: canzoni di Battisti, De Andre`, Dalla, De Gregori; Toto`, Troisi, Peppino di Capri, Celentano... Le ``osterie``...
Mangiamo, cantiamo, ridiamo, fumiamo. Parliamo un po` di politica. Io mi rendo conto pian piano che questo è l`incontro perfetto del mio viaggio. Tutte le domande che volevo porre a gente araba e palestinese nel giro di un mese per capire il loro punto di vista e le vere condizioni della loro vita, posso tirarle fuori adesso.
Parliamo di politica israeliana, palestinese, araba, americana, italiana.
Loro due sono preparatissimi; sanno tutto di storia, di risoluzioni Onu, di diritto internazionale...
Vorrei raccontare tutto, ma ci vorrebbe veramente un libro per tutte le informazioni che ho raccolto. Alcune cose già ben note; altre piuttosto inaspettate e sconvolgenti.
Ma non vogliamo appesantire la serata. Mangiamo, cantiamo, beviamo birra, fumiamo, diciamo cazzate. Ci sarà tempo di parlare di cose serie.
Quando Orsan dichiara la sua seria intenzione di tirare fuori dal frigo l`agnello, io e Mohammed scappiamo per non rischiare di non alzarci più dal tavolo.
E poi, la serata sembra non eseere finita. Salta in macchina, e giù, a sgassare per i viottoli della città.
C`è una palazzina con uno spiazzetto davanti, e un centinaio di persone sedute sulle sedie distribuite lungo tutto il perimetro.
``Questa è la casa di mio cuigino. Suo figlio si sposa tra pochi giorni. Qui, prima di un matrimonio c`è festa tutti i dieci giorni precedenti.``
E allora vai con la festa, vai con il caffè, vai con altro cibo (``Mohammed, non mi va più, davvero!``, ``Si, ma questo non si mangia perchè ti va, si mangia per... mangiarlo``, ``Ah, ok``)
Mi presenta tutti. ``Lui è mio cugino, ha la barba lunga vedi, lui è religioso. La sua famiglia viene da Gaza. Io non lo capisco... ma lo rispetto, certo``
``Questo è mio fratello, questo è mio cugino, questo è un altro fratello, questo è mio nipote, questo è suo fratello, questo è quello che si sposa, questo è mio cuigino...``
``E la donne? Non ci sono?``
``Ma certo sono di la`, con altri ragazzi.``
Ecco cos`è questa musica forte, con aggiunta di tamburi dal vivo se non sbaglio, schimazzi, e rumori di danze concitate che viene da una stanza dentro la palazzina.
Basta, si va a casa. Domattina partiamo presto.
Partiamo, sì: Mohammed mi ha convinto a cambiare i miei programmi: lui deve andare a Gerusalemme con un suo amico e collega avvocato. La mia intenzione era di fare un giro lungo per arrivare alla santissima città, ma come posso perdere l`occasione di un viaggio in macchina di 4 ore in cui potrò fare tutte le domande possibili e immaginabili su Palestina, Israele, convivenza, conflitti, opinioni, prospettive, ecc, a due persone colte, informate, impegnate, disponibili, arabe? Sono qui anche per questo, voglio sapere tutto.
A casa... non è ancora finita.
Le 6 `donne` di casa ci aspettano sveglie. Le bambine sono in fibrillazione. Vogliono sapere tutto di me.
Ci sediamo davanti all`ingresso della casa, sui gradini che danno su un piccolo giardinetto con alberi da frutta...
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acc... leggere i tuoi post è meglio che leggere 100 libri e vedere 100 film. che vicende incredibili!!!! stamattina sono andata a vedere se c'era un nuovo post e ho letto questa meravigliosa avventura con l'avvocato filo-italiano che mi ha fatto anche molto ridere. grazie, al prossimo post!
RispondiEliminasai che orsan è mio papa!!!
RispondiEliminaGiamal