profughi - give peace a chance

profughi - give peace a chance

israel - give peace a chance

israel - give peace a chance

Jerusalem/Al Quds - give peace a chance

Jerusalem/Al Quds - give peace a chance


guns & moses

guns & moses


Dall'altra sponda del Mediterraneo- pensieri sull'occupazione militare totale

Ci inseguono, sono una squadra veloce, silenziosa, oscura, armata e determinata a uccidere. Non so perchè, non so per quale ragione siamo ricercati e condannati. Scappiamo alla cieca nella notte, attraverso la periferia. Gli edifici sono sempre più radi, è difficile stare riparati, nascondersi, i soldati si avvicinano, sento il terrore crescere in me e tra la gente intorno a me. Ognuno pensa a come salvarsi. Lo spazio è sempre più aperto, devo rifugiarmi da qualche parte subito. Entro in un casotto di legno, è un pollaio malandato. Merda e galline, vive o morte, ovunque. Mi appiattisco per terra schiacciandomi tra merda e carogne. "Fai che non entrino, fai che non entrino..." Rumori all'ingresso, uno di loro è entrato. Forse non mi vedrà... Sento i suoi passi, si avvicina. Tengo il respiro, prima di qualunque cosa io possa sentire o vedere c'è lo sparo e poi tutto bianco e vuoto...
Tornano il nero e il pieno del mio corpo, integro, nello schifo del pollaio. Sono vivo. Apro gli occhi, il soldato è ancora chino su di me, non capisco se divertito o seccato. La pistola non era carica, è stata una detonazione senza proiettile. Sono vivo, ma ora...?

Questo è il terzo sogno del genere che faccio da quando sono tornato in Italia sei giorni fa. Mi sveglio con l'angoscia nel petto, sudore e respiro corto. Era solo un sogno, mi dico. Mi riaddormento. Mi risveglio. Sì, un sogno, ma per molti, per tanta gente che ho guardato in faccia, con cui ho parlato, con cui ho scambiato un'amicizia sincera e promesse di rivedersi, questo non è un sogno.

Un mese tra Palestina e Israele e l'occupazione militare -questo folle totalitarismo delle armi, della violenza e dell'arbitrio- ha stampato nella mia psiche immagini che fanno fatica a sparire. Per quello che ho visto, quello che ho percepito, quello che mi hanno raccontato e mostrato, per come sono stato trattato io stesso.
Cosa si stampa nella mente, nel cuore, nel corpo, nel destino, di chi, come Majd, come Salah, come Mustafa, è nato in un campo profughi, discendente di 3 o 4 generazioni di nati in campi profughi, dove i concetti di diritti umani, legalità, rispetto della vita umana, non hanno alcun senso?

Vorrei dire qualcosa di finale, provvisoriamente conclusivo, al termine di questo viaggio. Vorrei avere un'illuminazione che mi permettesse di dire in 10 righe semplici e chiare tutte le cose che ho visto, conosciuto, scoperto, compreso.
Non sarà semplice. Sospetto che non sarà una passeggiata dire le cose forti che ora penso senza essere immediatamente accusato di cose tipo "antisemitismo"...

Ah... prima un aggiornamento su Bil’in, per chi si fosse preso a cuore la vicenda della manifestazione contro il muro.
Il 29 agosto, il giorno dopo la mia visita, 2 giorni dopo la visita di Jimmy Carter che ha definito la situazione palestinese un "apartheid", alle 3:30 di notte l’esercito israeliano ha fatto uno dei suoi raid. Ci sono andati piano perché il paese è pieno di internazionali pronta a documentare. Infatti c’è un video su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=KI12qJKoCAw
Hanno arrestato due persone. Probabilmente due ragazzi di quelli che tiravano pietre. Infatti (e lo si vede da altri video sempre su you tube del 28/08) i soldati fanno foto alle persone durante le manifestazioni, poi le vanno a prendere. L’ho visto fare anche a Gerusalemme alla manifestazione pacifica e festosa contro gli sfratti delle famiglie palestinesi. E ora capisco perché si sono incazzati tutti così tanto quando il soldato ha tirato fuori la macchina fotografica e ha fotografato una donna che ballava davanti a lui, con aria sì provocatoria, ma certo innocua!
Per chi ha lo stomaco forte c’è a disposizione sui youtube anche il video dell’uccisione di Bassem, nell’aprile scorso, di cui parlavo nel mio appunto su Bil’in. E’ piuttosto shockante... ma è vero. Quindi vi consiglio di guardarlo: http://www.youtube.com/watch?v=U41r2oSb21A

Ok, basta con Bil’in: ritorno al mio discorso.

Ripensando alla Palestina da qui...

[...]

HO ELIMINATO IL SEGUITO DI QUESTO APPUNTO DAL BLOG, CON LE RIFLESSIONI A POSTERIORI SULLA SITUAZIONE PALESTINESE E ISRAELIANA. MI SEMBRAVANO TROPPO DIVERSE DALLO SPIRITO DEL DIARIO DI VIAGGIO COME E' STATO FIN QUI. CHI FOSSE INTERESSATO A LEGGERLE PUO' INVIARMI UNA EMAIL ALL'INDIRIZZO carlocuppini@gmail.com.

BUONA VITA A TUTTI

1 commento:

  1. Ciao Carlo, ho letto il tuo messaggio indignato dopo la lettura del primo numero del "Fatto". Io non l'ho visto ma se è come dici tu dobbiamo ancora sperare che la sinistra in Italia prenda una forma e un cervello umani. Per ora siamo lontani.

    Ho anche visto i commenti conclusivi al viaggio in Palestina e nuove foto.

    I sogni, gli incubi che fai sono il segno visibile nel tuo corpo e nella tua mente di quanto ciò che hai visto ti ha segnato e di quanto tu ti sei fatto carico del male che colpisce tanti innocenti, come se tu, con i tuoi sogni, volessi attirarlo su di te per rendere liberi loro,soffrendo tu stesso.
    Eri partito con questa intenzione: lasciarti attraversare dalla Palestiana, dalla sua realtà.
    Ora puoi fare qualcos'altro per quel popolo: stai scrivendo un resoconto che sarà utile a chi lo leggerà e contribuirà a cambiare le cose; e hai gia fatto qualcosa: il tuo glob, pieno di cuore e d'intelligenza. Grazie. Mamma.

    RispondiElimina